di Enrico Casale
Canti e ritmi africani hanno rallegrato l’Abbazia di San Maurizio dove molti africani sono venuti per ricordare Maurizio, un generale romano di origine egiziana martirizzato nel III secolo in queste terre
Più di milleduecento persone hanno partecipato alla quattordicesima edizione del pellegrinaggio a Veroillez (Vallese, Svizzera), luogo del martirio di San Maurizio e dei suoi compagni della Legione tebana. Quest’anno, il pellegrinaggio, organizzato come tradizione dai Padri Bianchi e tenutosi il 2 giugno, è stato dedicato al Camerun e, in particolare, alla figura di padre Jean-Marc Ela, teologo e sociologo camerunense.
Al mattino, quattordici corali, provenienti da diversi cantoni della Svizzera occidentale e da Zurigo, hanno offerto uno spettacolo musicale accompagnando con le loro voci i canti nelle lingue tradizionali delle comunità dell’Africa occidentale, centrale e orientale presenti.
Ricordando Jean-Marc Ela
Nel corso dell’iniziativa è stata poi ricordata la figura di padre Jean- Marc Ela, sacerdote, sociologo, professore e autore di molti libri di Teologia, Filosofia e Scienze sociali. Sebbene la sua attivita pubblicistica sia stata vasta e abbia lasciato un segno indelebile nel panorama editoriale africano, padre Ela èricordato nel continente soprattutto per il suo insegnamento rivolto ai giovani africani che vivevano in un contesto sociale difficile.
Tra le varie testimonianze, va segnalata quella di Jacquineau Azetsop, gesuita, che ha conosciuto bene Jean-Marc Ela e con lui ha lavorato a stretto contatto nell’Universitàdi Boston. Per l’occasione, padre Azetsop ha voluto ricordare il libro scritto da Ela, Ma foi d’Africain (Karthala, 2009, pp. 227, euro 20), che ha segnato un’epoca ed èstato un bestseller nelle librerie di tutto il mondo. Preghiera di lode, intercessione, danze e litanie hanno segnato la giornata, che si èconclusa con una commovente Santa Messa, molto partecipata, celebrata nella basilica di San Maurizio, appena restaurata per le celebrazioni del 1.500° anniversario della sua fondazione. Risale infatti al 515 a opera di Sigismondo, re di Borgogna.
Da segnalare la presenza di molti amici del Camerun, ex volontari e operatori umanitari. Tutti i parteci- panti al pellegrinaggio si sono poi ritrovati a tavola dove sono stati ser- viti piatti tradizionali della cucina africana molto apprezzati da tutti.