L’appello delle suore e dei missionari Padri Bianchi impegnati in Kenya e in Zambia a soccorrere i più bisognosi e vulnerabili. «C’è bisogno del sostegno di tutti per continuare a difendere le donne esposte agli abusi, i bambini che rischiano il lavoro forzato, i disabili, i minori cacciati di casa con l’accusa infamante di stregoneria».
Nell’immaginario della gente il missionario rimane colui che parte per raggiungere terre lontane per annunciare il Vangelo aiutando i poveri grazie alle offerte ricevute. La realtà oggi è più complessa, anche se i valori fondamentali rimangono gli stessi: i missionari consacrati che lasciano l’Italia o il resto dell’Europa, sono una rarità, complice l’invecchiamento della popolazione occidentale e la crisi di nuove vocazioni, mentre i missionari laici sono una realtà ancora molto vitale. Giovani coppie o singole persone, appoggiandosi a strutture ecclesiastiche, fanno un’esperienza più o meno lunga in un Paese di missione: offrono un servizio prevalentemente nel campo dell’istruzione, della sanità o dell’assistenza sociale.
Oggi, come in passato, l’impegno dei missionari Padri Bianchi è immutato e resta orientato all’aiuto delle popolazioni bisognose dell’Africa, assieme ai volontari laici e ai sacerdoti della Chiesa locale.
I Padri Bianchi sono presenti con piccole comunità in contesti molto diversi, villaggi rurali e periferie di metropoli, occupandosi non solo della dimensione spirituale ma anche di quella sociale, impegnandosi concretamente per la lotta contro tutte le ingiustizie, le divisioni, le diseguaglianze e le guerre. Per portare soccorso a chi soffre, i missionari hanno bisogno di aiuto.
Per questo è nata l’associazione Amici dei Padri Bianchi ETS, che ha lo scopo di sostenere le opere dei Padri Bianchi, in particolare le attività umanitarie a favore di popolazioni bisognose di solidarietà.
Quest’anno l’associazione ha deciso di rivolgere le proprie attenzioni e i propri sforzi a tre progetti.
Il primo, destinato all’ospedale comunitario di Kinango, in Kenya, permetterà di avviare delle attività di sostegno alle donne e ai bambini, le categorie più vulnerabili della società, attraverso corsi di informazione coordinati da suor Agata Muthoni, una missionaria tenace, finalizzati a contrastare gli abusi, il lavoro forzato, il lavoro minorile.
«L’obiettivo – spiega la suora – è far conoscere ai bambini e alle loro madri i diritti di cui godono sulla carta, ma che spesso vengono calpestati. Grazie al coinvolgimento di animatori comunitari riusciremo a raggiungere migliaia di beneficiari che oggi sono esposti a ingiustizie e vessazioni quotidiane. Grazie a questa opera di sensibilizzazione diffonderemo consapevolezza e potenzieremo le loro difese. Ma abbiamo bisogno di raccogliere cinquemila euro per avviare le attività».
Il secondo progetto scelto dall’associazione si propone di sostenere l’azione sociale e culturale della Parrocchia St Peter – Serenje, situata in una zona rurale dello Zambia.
L’obiettivo è raccogliere 1.500 euro che permetteranno di ristrutturare l’alloggio per gli insegnanti di una scuola che assicura l’istruzione di 343 bambini. «La formazione scolastica è fondamentale per promuovere lo sviluppo socio economico delle nuove generazioni – spiega Padre Basile Adama, promotore del progetto – per questo diventa cruciale sostenere gli sforzi degli insegnanti che spesso in condizioni proibitive portano avanti un lavoro che ha un impatto benefico enorme sull’intera comunità». Sempre nella regione rurale e povera servita dalla parrocchia, il missionario si propone di avviare delle attività finalizzate a promuovere l’istruzione a bambini con disabilità, ovvero affetti da problemi di udito o da disturbi del linguaggio. Servono 750 euro a testa per assicurare a questi bambini «insegnanti formati e lezioni ad hoc con adeguata strumentazione in un centro specializzato», spiega il missionario che nel frattempo porterà avanti un’attività di informazione e di contrasto contro la stregoneria e la superstizione che spesso semina l’odio e condanna le persone disabili ai margini della società.
Il terzo progetto, sempre in Zambia, punta a sostenere il recupero dei “bambini di strada” ospitati dal Centro Fenza, gestito da padre Jacek Rawkoski, alla periferia della capitale Lusaka.
«Nel nostro centro accogliamo attualmente 108 minori tra i 5 e i 18 anni molti dei quali sono accusati di stregoneria e per questo finiscono emarginati, cacciati dalle famiglie», racconta il missionario. L’accusa infamante di stregoneria è la scusa per liberarsi di bocche da sfamare in un contesto di crisi sociale sempre più acuta. Disoccupazione galoppante, mancanza di assistenza sociale, lo stillicidio di malattie e morti: le famiglie sono spesso impotenti di fronte ai crescenti problemi quotidiani.
Per questo si affidano ai guaritori-esorcisti tradizionali. Anziché aiutare le persone in difficoltà, molti guaritori individuano nei bambini la causa di ogni male. Così fanno dilagare l’epidemia di furore superstizioso che distrugge migliaia di vite innocenti. Spesso i bambini sottoposti a esorcismo sono malati: hanno semplicemente bisogno di cure mediche.
Ma le medicine costano troppo e molte famiglie trovano più conveniente incolpare i piccoli di stregoneria: una scusa per sbarazzarsi di una bocca di sfamare. In altri casi l’accusa nasce da un evento traumatico: il decesso improvviso di un parente, una malattia invalidante, la perdita del lavoro.
I ragazzini, additati come piccoli demoni, diventano degli incubi per le famiglie: tanto pericolosi che i genitori, zii, nonne, e il più delle volte “matrigne”, giudicano più prudente sbarazzarsi di loro. In soccorso di questi bambini opera il centro Fenza gestito da padre Jacek, che spiega: «Offriamo loro vitto e alloggio, sostegno psicologico, istruzione e molte altre attività finalizzare al loro recupero e al reinserimento nella società.
Facciamo tutto con le nostre forze, senza sostegni pubblici, con il supporto dei benefattori». Chi desidera contribuire a questo progetto e a quelli precedentemente illustrati può usare le informazioni riportate qui sotto. «Abbiamo bisogno di tutti, anche un piccolo aiuto economico è fondamentale per continuare a portare avanti la nostra missione.
PER SOSTENERE AMICI DEI PADRI BIANCHI ETS
Codice Fiscale: 930 363 001 63
Indirizzo: Viale Merisio 17, 24047 TREVIGLIO (BG)
Tel.: 0363 44726
Sito: www.missionaridafrica.org
Email: africa@padribianchi.it
IBAN: IT73 H088 9953 6420 0000 0172 789